I
viaggiatori possono scegliere tra 4 livelli di servizi offerti, cominciando
ovviamente con un posto a sedere, un bagaglio a mano di 7 kg, bevande e opzioni
di intrattenimento non recente. Il pacchetto Deluxe comprende invece due
bagagli ad imbarco prioritario, un bagaglio a mano senza limiti, pasti e
bevande, un posto riservato con un posto libero garantito accanto, check-in
prioritario e intrattenimento con le ultime uscite.
Essere la compagnia più innovativa dell’anno non mette al
riparo dagli imprevisti del mercato. La Air New Zealand ha annunciato un calo
del 71% dei ricavi nel mese di febbraio 2012. Come parte del suo piano di
risanamento la società ha annunciato il taglio di 400 posti di lavoro.
Vi è stato un sensibile calo dei passeggeri, a cui si è
aggiunto un aumento dei costi del carburante per 170 milioni di dollari
neozelandesi rispetto alle stime. Tutto questo nonostante la compagnia abbia
potuto beneficiare della Coppa del Mondo di Rugby e delle azioni Tasman.
L’amministratore delegato uscente Rob Fyfe ha detto che il
prezzo del carburante è raddoppiato negli ultimi tre anni, a causa della
complessa congiuntura mondiale, ed è stato impossibile trasferire questi costi
sui singoli passeggeri.
La media del costo per gallone, tenuto conto
dell’inflazione, è stata di 3 dollari negli ultimi sei mesi del 2011. Con
questi prezzi fuori controllo, difficilmente la società potrà chiudere un
attivo nel 2012: nei primi sei mesi dell’anno il prezzo non si è mosso di molto
da quella cifra.
Se è pur vero che non sono disponibili dati ufficiali, le
indiscrezioni su una condizione di disperazione della Air New Zealand sono
sempre più frequenti. Fyfe e Palmer hanno invocato a luglio una urgente
revisione del turismo neozelandese. Palmer ha spiegato al comitato per le
finanze e la spesa pubblica del Parlamento che, nonostante i miglioramenti
operazionali (un bel modo per dire “taglio dei posti di lavoro”), le
performance finanziarie di Air New Zealand non fossero ottimali e che il calo
nelle spese doveva ancora riflettersi nel deludente prezzo delle sue azioni.
Air New Zealand sta cercando di concentrarsi sul mercato
interno, quello australiano e del Pacifico, essendo questi i mercati più
sostenibili. Secondo Fyfe “un aeromobile che voli a Londra e ritorni, nel caso
di un 777-300, costa 1,25 milioni di dollari andata e ritorno, con oltre il 50%
dei costi totali assorbiti dal carburante. Un 737 che voli sulla tratta
Auckland-Wellington spende soltanto il 23% per il carburante.
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